HELP!!!! NOTAV E.....
23.2.2005
Conflitto di interessi per BerlusconiL'Antitrust apre un procedimento
L'Antitrust europeo ha aperto un procedimento a carico del Presidente del Consiglio Berlusconi. La pietra dello scandalo? I decoder del digitale terrestre. Perché suo fratello, in effetti...
L'Antitrust europeo apre un procedimento a carico del Presidente del Consiglio Berlusconi per i decoder del digitale terrestre.
Sui decoder di Stato, ho scritto il 12 sera, anticipando l'editoriale di Repubblica del 13, la procedura d'infrazione UE e l'auspicato intervento dell'Antitrust che è arrivato oggi. Se fossi uno snoblogger, direi "la forza dei blog ...".
È stato infatti aperto, nei confronti del nostro amato premier, un procedimento per i finanziamenti pubblici a favore dei berlusconiani (Paolo) decoder per il digitale terrestre.
ROMA- L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un procedimento per conflitto di interesse sul presidente del Consiglio per gli stanziamenti sull'acquisto dei decoder. L'Antitrust, si legge in una nota dell'Autorità, "nella riunione del 22 dicembre 2005, ha deliberato l'apertura di un procedimento ai sensi dell articolo 3 della legge sul conflitto di interessi.
Il procedimento riguarda il Presidente del Consiglio e punta a verificare quanto segnalato da alcuni parlamentari circa l'eventuale sussistenza di una situazione di conflitto di interessi nell'ambito degli stanziamenti stabiliti dalla legge Finanziaria a favore dell'acquisto di decoder televisivi". La vicenda, che riguarda un'azienda che produce decoder e i cui prodotti sono distribuiti da una società che fa capo a Paolo Berlusconi, era stata posta già ad ottobre da alcuni esponenti dell'Unione, tra cui il senatore della Margherita Luigi Zanda.
L'ultimo atto, quello che ha dato spunto all'apertura del procedimento dell'Antitrust, è un esposto dell' Unione di due giorni fa: "Con la fiducia sulla legge finanziaria, l'on. Berlusconi si è assunto la responsabilità di atti governativi a favore anche del fratello" si leggeva ieri in una nota dei presidenti dei gruppi dell'Unione alla Camera dei deputati, con la quale si annunciava la presentazione all'Antitrust un esposto sull'argomento.
L'indice è puntato sulla questione di fiducia, decisa dal Consiglio dei ministri il 14 dicembre e votata dalla Camera dei Deputati nella seduta del 15 dicembre, su un maxiemendamento sostitutivo del'intera legge finanziaria, "comprendente contributi pubblici per l'acquisto dei decoder per il digitale terrestre, distribuiti e commercializzati in Italia anche da una società controllata dal signor Paolo Berlusconi, fratello del presidente del Consiglio dei ministri".
Nell'esposto all'Antitrust i capigruppo del centrosinistra alla Camera rilevavano che, "in base al nostro ordinamento, la posizione della questione di fiducia investe in via diretta ed immediata la responsabilità del Presidente del Consiglio ('dirige la politica generale del Governo e ne è responsabilè e, conseguentemente, ha il compito di mantenere 'l'unità di indirizzo politico ed amministrativo" del governo, come recita l'art. 95 della Costituzione), per cui la presenza o l'assenza del presidente del Consiglio alla deliberazione relativa alla posizione della questione di fiducia è del tutto ininfluente, ai fini della responsabilità diretta del presidente del Consiglio, perchè si tratta di questione che non può essere deliberata senza il suo consenso e la sua autorizzazione".
"Ne consegue - precisava la nota - che, nel porre la questione di fiducia su un maxiemendamento che, tra l'altro, comprendeva norme di favore per suo fratello, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è incorso nel conflitto di interessi. Questo, infatti, si configura, sulla base dell'articolo 3 della legge 215/2004, anche quando l' atto governativo (nella specie la posizione della questione di fiducia) concede vantaggi ai 'parenti entro il secondo grado' ovvero a 'imprese o società da essi controllate".
Già il 14 dicembre il presidente Catricalà aveva confermato che l'organismo di garanzia stava lavorando sulla questione degli incentivi per i decoder, sottolineando tuttavia che si era ancora "in una fase pre-istruttoria: stiamo ancora verificando - aveva detto - i requisiti di ammissibilità della questione e quindi siamo ancora lontani dall'apertura di un'indagine che presuppone elementi più certi".
Lo stesso giorno la questione era stata sollevata dal presidente del gruppo Ds Luciano Violante che in aula a Montecitorio aveva chiesto al governo di chiarire in quale riunione il Consiglio dei ministri fosse stata autorizzata la fiducia sul testo e chi la presiedeva. Nel mirino dell' Antitrust, a quanto si apprende, sia gli aiuti del 2005 che quelli previsti dalla Finanziaria per il 2006. Da parte sua, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, si è detto sicuro che in sede di Antitrust "sarà dimostrata tutta l'inesistenza del conflitto di interessi e tutta l'inconsistenza dell'addebito". (22 dicembre 2005)
Io,non ho più parole.Giorni e giorni di disgusto per questa Italia così mal ridotta! Non ho voglia di indignarmi almeno fino a S.Stefano voglio stare tranquilla. Auguri a tutti e che il Santo Natale ci porti un bel regalo: BERLUSCONI IN GALERA!!!!
BOCCIATO!!!!!!!
Berlusconi oggi ha avuto la sfacciataggine di dire che hanno fatto un sacco di leggi utili per la nazione ma ne consegue che il naso si sia allungato a dismisura solo che non si vede difatti lo avrà fatto tagliare dalla censura, che lui organizza a discapito dei migliori giornalisti in italia.
Il risultato di cinque anni di governo berlusconiano: democrazia cancellata, politica internazionale trasformata in guerra, lavoratori ridotti a merce, risorse e persone privatizzate, avanzo primario giù di 4 punti, il debito pubblico al 110% del PIL, una crescita economica zero rispetto al +1,5% dell'Europa, l'irresponsabile Tremonti di nuovo all'economia. Un mese fa dei matematici di Cambridge hanno scoperto il più grande numero primo. Era il deficit di Tremonti.
Sulla sua lapide, Tremonti farà scrivere: “Circondato da idioti”. Lapide che andrebbe bene anche per D'Alema. Dal punto di vista comico, Tremonti e D'Alema sono lo stesso personaggio.
Non restava che mandarla in vacca e così hanno cambiato le regole elettorali. Un classico di Berlusconi, che ama vincere truccando la gara. Ha bisogno di soldi per creare un impero? I soldi arrivano, ma non si sa da dove, e quando indaghi, arrivi a un microfilm bruciato. Dei prefetti stanno per chiudere le sue tv?
Craxi torna da Londra per firmargli apposta un decreto salva-tv, poi gli fa la legge Mammì. Viene imputato di reati? La sua maggioranza vota leggi che gli agevolano la prescrizione. Silvio è il pugile che ha sempre un ferro di cavallo nel guantone.
C'è chi lo trova spiritoso perché racconta barzellette. Berlusconi dice barzellette non per far ridere, ma per ribadire il suo posto nella gerarchia.
Ieri la mamma di Berlusconi ha elogiato la politica di Silvio con semplicità, senza camicia di forza.
Tranne poche eccezioni, il governo Berlusconi non è stato in grado di attuare le riforme fiscali e strutturali in agenda conducendo una politica inconsistente e contraddittoria. Giudizio negativo anche per la riforma costituzionale e per quella elettorale, entrambe viste come possibili portatrici di ostacoli a misure strutturali.
Lo afferma Standard & Poor's nel suo rapporto sull'Italia.
La frammentazione politica, poi, in caso di vittoria elettorale del centro-sinistra intralcerebbe il nuovo governo come ha fatto con quello di centro-destra.
A dispetto della solida maggioranza parlamentare il governo di centro-destra del premier Berlusconi non è stato capace di mandare avanti l'agenda di riforme fiscali e strutturali, a eccezione di alcune modeste riforme di pensioni e mercato del lavoro. L'orientamento della politica economica è stato inconsistente e soggetto a retromarce in particolare sulla questione dei tagli fiscali, si legge nel documento:Una potenziale maggioranza di centro-sinistra mancherà di coesione allo stesso modo del governo Berlusconi e dovrebbe probabilmente avvalersi di Rifondazione comunista come partner di coalizione. In breve la frammentazione politica continua a impedire la formulazione e l'attuazione delle politiche.
Inoltre la riforma costituzionale approvata dal parlamento a fine 2005 potrebbe complicare ulteriormente la sfida di attuare riforme strutturali, continua il rapporto. A fine 2005 il governo Berlusconi si è anche affrettato ad approvare una profonda riforma del sistema elettorale a favore di un ritorno al proporzionale pieno.Questo, anche se dovrebbe migliorare le prospettive della nuova coalizione, potrebbe anche condurre a una frammentazione politica (ancora) maggiore, intralciando la formazione di maggioranze per le riforme,afferma l'agenzia di rating.
Ah come vuole bene alla nazione Berlusconi, gonfiandosi le tasche di milioni.
Lettera di Natale
Ci sono persone anziane e sole a Natale.Persone che cercano disperatamente di trovare qualcuno con cui parlare. A cui raccontare una barzelletta, i bei tempi della loro gioventù.
Vivono perseguitate dalle ombre del loro passato (chi non ne ha?), dalle toghe rosse, dalla nostra ingratitudine.La solitudine li spinge ad atti estremi, come occupare le reti televisive per ore o cercare negli archivi una vecchia prima pagina dell’Unità sulla morte di Stalin.Vivono nel passato.Entro fine anno ci informeranno della caduta di Costantinopoli e della Rivoluzione francese utilizzando rari scritti dell’epoca.E forse, in un attimo di lucidità, scopriranno anche che vecchi amici come Putin sono in realtà ex agenti del KGB.
Ecco, io faccio un augurio a questi anziani imbellettati: che si ritirino e vivano una serena vecchiaia con i soldi che hanno onestamente guadagnato, insieme a figli, nipoti, vecchi amici piduisti.I pochi anni che gli rimangono, secondo le statistiche una dozzina, li vivano senza decoder, senza ansie, senza la preoccupazione di nuove leggi ad personam, di comunisti e di Grandi Opere.Senza corna, diti medi, incomprensioni con l’Economist, il Financial Times, il Wall Street Journal e con tutti gli altri giornali di sinistra.
Che passino anni azzurri con Vespa, Dell’Utri, Previti, Calderoli, Giovanardi, Lunardi, Mentana, Casini e perché no, anche con Raimondo Vianello e Mike Bongiorno, che gli hanno sempre voluto bene.Insomma con tutti i veri amici, quelli che ogni italiano gli invidia.
Gli italiani capirebbero.
Del resto perché esporsi a una sconfitta, perché ridursi come Fazio (“uomo probo”), e dimettersi il giorno prima per evitare di essere cacciato il giorno dopo?
Ritirarsi adesso sarebbe anche il miglior regalo di Natale per tutti gli italiani. Una mossa da vero statista.
Buon Natale a tutti. Beppe Grillo.
22.12.2005
Da oggi si può!
Grazie all’alta velocità si possono risparmiare 11 minuti da Roma a Napoli in treno. Non ci credete?
Il giorno 22/12/2005 (ieri) il primo treno ad alta velocità è partito da Roma ed è arrivato a Napoli in 1 ora e 35 minuti netti.Tutta un’altra vita rispetto ai treni Eurostar che impiegano ben 1 ora e 46 minuti abbondanti per lo stesso percorso.
Certo, investire nell’alta velocità comporta dei sacrifici, i soldi da qualche parte devono pur arrivare.E i soldi sono stati trovati.La finanziaria tremontilunardi 2006 prevede infatti il taglio del 92,6% degli investimenti per le Ferrovie.
Abbiamo treni più vecchi dei macchinisti, che se li passano in eredità da padre in figlio.Gran parte della rete ferroviaria è sprovvista di moderni sistemi automatizzati per le frenate d’emergenza.Zecche, scorpioni, cimici viaggiano in prima e seconda classe.
Qualcuno ogni tanto ci rimette la vita come Antonio Vallillo, morto nell’incidente ferroviario di Roccasecca. Un signore emigrato in Inghilterra per lavoro e tornato per far conoscere l’Italia ai suoi tre figli, di cui il più piccolo, una bambina di otto anni, è in coma.
Elio Catania, ex vice magazziniere della IBM (il capo era Stanca) ed oggi presidente delle Ferrovie, ha affermato dopo l'incidente che il nostro sistema ferroviario è il più sicuro d’Europa.Il sindacato Fit-Cisl si sbilancia un po’ di più e parla di disastro annunciato.A chi dar ragione?
La competenza in termini di trasporti di Elio non può essere messa in discussione, anche perché non ce l’ha.E’ lo stesso personaggio che per la Val di Susa si avventurò, Nostradamus delle traversine, a dichiarare: “…dal 2018 la Torino-Lione permetterà di ridurre l’emissione di gas a effetto serra del 15% con il trasferimento di circa 1 milione di camion all’anno sui treni dell’autostrada ferroviaria e quella di inquinanti nocivi di circa 360 tonnellate al giorno”.
Scritto da Beppe Grillo
L’Italia perde i suoi cervelli. I nostri ragazzi quando escono dalle Università hanno ormai come prospettiva : - la disoccupazione - lavori sottopagati - l’emigrazione. Chi può sceglie quest’ultima strada, come Marcello, che mi ha inviato questa lettera: “Caro Beppe, A trentacinque anni, ho appena rassegnato le dimissioni da Ricercatore di Ruolo presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano. Mi fermo in California, presso la Naval Postgraduate School di Monterey. A Milano, con lo stipendio da ricercatore, non arriverei a metà mese. Con lo stipendio, qui mantengo la famiglia e ne risparmio ancora più della metà senza sacrifici. Con un po' di immodestia e tanta tristezza faccio notare che l'Italia non solo perde me, ma anche mia moglie e le nostre due bambine. Cari saluti. PS: Colgo l'occasione per ringraziare i contribuenti Italiani per il diploma di maturita' classica, la laurea e il dottorato in ingegneria. Marcello Romano”
Per fortuna che in Italia ci sono le associazioni. L’Unione Nazionale dei consumatori ha pubblicato un articolo che ridicolizza il mio post “Ferramenta ambulanti” che riportava l’elenco di prodotti alimentari contenenti metalli vari. Ho inviato questa lettera all’associazione: “Cari amici, mi riferisco al vostro articolo:”La paura del nulla” nel quale volete rassicurare che le cose dette su Internet riguardo a metalli contenuti nei prodotti di marca sono stupide e allarmistiche. Trovo il vostro comportamento riprovevole perchè si deve sempre citare la fonte. Bene la fonte è stata il mio blog con il post del 7 dicembre intitolato: “Ferramenta ambulanti” con una spiegazione ulteriore in coda all’articolo. Vi comunico che la fonte delle mie informazioni proviene dall’istituto di ricerca più apprezzato del mondo sulla ricerca delle nanopatologie i cui direttori sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento. Per collegarvi con loro, che per ora vogliono rimanere anonimi, mettetevi in contatto con me. Meno male che siete dalla parte dei consumatori…” Riporto l’elenco dei prodotti: Pandoro Motta: Alluminio, Argento Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno Macine Barilla: Titanio Granetti Barilla: Ferro, Cromo Nastrine Barilla: Ferro Bauletto Coop: Ferro, Cromo Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio) Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel Tortellini Fini: Ferro, Cromo Hamburger McDonald’s: Argento Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro) Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro). Per particelle si intendono “sassolini” composti da una grande quantità di atomi, e questi sassolini non sono utilizzabili dall’organismo che non è in grado di ricavarne gli elementi (oligoelementi) necessari per il metabolismo. È fondamentale sapere che le particelle in questione non sono biodegradabili e non sono biocompatibili. Come tali non sono utilizzabili e sono patogeniche. I metalli, una volta ingurgitati, vanno tranquillamente dall’apparato digerente al sangue, dal quale sono portati dappertutto. C’è però una buona notizia per le Coop. Il panettone della Coop ha superato ogni esame e non contiene alcun metallo. E poi dicono che Consorte non arriverà a mangiare il panettone a Natale: su quello che mangia lui va sul sicuro!
Un politico, prossimo ex dipendente, ha fatto ieri sera affermazioni molto impegnative durante una trasmissione televisiva. Affermazioni a proposito del mantenimento del suo contratto con gli italiani che, manco a dirlo, ha mantenuto dal primo all’ultimo punto. Si è solo risentito alle osservazioni di Della Valle. Osservazioni, buone, quasi natalizie, rispetto a quelle che gli avrebbero fatto i suoi datori di lavoro, i cittadini. Ha fatto vedere foglietti, numeri, grafici. Ha detto di aver fatto questo e quest’altro. Di non aver “sbagliato nessuna, nessuna cosa!” I giornalisti presentiallineati (ma che ci vanno a fare) non avevano foglietti, numeri, grafici per poter avviare un confronto. Ma noi invece li abbiamo, e se non li abbiamo li possiamo cercare e pubblicare. Lancio l’iniziativa: "La bocca della verità", da qui alle elezioni. Inviate alla email: laboccadellaverita@beppegrillo.it considerazioni, dati, documenti sulle affermazioni dei nostri dipendenti, di destrasinistracentro, su cui nutrite un ragionevole dubbio. Chi scrive dovrà indicare il proprio nome e cognome, le affermazioni del dipendente e le fonti delle sue informazioni. Le segnalazioni saranno pubblicate in un’area del blog: “La bocca della verità”, ed associate alle dichiarazioni e al nome del dipendente.
Stiamo mantenendo tutti gli impegni!
Scarica il manifesto. In questi giorni e fino alla fine della campagna elettorale i nostri dipendenti spenderanno i nostri soldi per piazzare la loro faccia su manifesti 6x3 in tutta l’Italia. Non strappateli. Loro ci credono veramente: che sono responsabili, che in tutte le scuole c’è Internet e gli studenti parlano l’inglese, che hanno mantenuto le promesse, che gli italiani devono adottare i bambini cinesi, che le grandi opere sono partite, che hanno fatto le riforme per il Paese. Il problema è che a queste putt..te non ci credono più i loro datori di lavoro. Ma se un politico mente in pubblico con un cartellone elettorale non dovrebbe essere perseguibile per legge? Vorrei dare qualche consiglio, gratis, ai lettori del blog che, li capisco, vorrebbero strappare e imbrattare, urlando, questi attentati alla loro intelligenza e alla loro psiche. Si potrebbe: - sullo stile di Hyde Park a Londra, dove ogni oratore può dire la sua, portare una cassetta davanti al cartellone, salirci sopra e, in maniera documentata, spiegare perché non si è d’accordo. Magari è meglio andarci con un paio di amici ed un megafono - scrivere su un foglio perché il messaggio del cartellone è falso, fotocopiare il foglio e distribuirlo ai passanti - inviare una mail circoscritta al dipendente sul messaggio ritenuto falso, aiutandolo a capire dove sta sbagliando - spedire a casa del dipendente lettere A/R con dati reali sulla situazione italiana, in modo che si possa ricredere. Ps: Noi qualche obiettivo comunque, a differenza dei nostri dipendenti, lo abbiamo raggiunto: un po’ in ritardo, ma Fazio si è tolto dalle p..e ! Ah, ci avesse dato retta la scorsa estate… Il problema è ora chi prenderà il suo posto: speriamo Monti.
foto: www.lastampa.it Ieri, una bella giornata di sole a Torino. La gente in corteo (50.000, 100.000?), tanta, tantissima, era felice come possono esserlo i bambini in gita. Nessun incidente, nessuna vetrina rotta, nulla di nulla. Solo volontà di partecipazione. La gente era contenta anche perché i dipendenti locali Chiamparino, Bresso e Fassino avevano preso un giorno di vacanza per paura di essere licenziati sui due piedi. Del resto Chiamparino lo aveva detto all’inizio della settimana: “Una cosa deve essere chiara. Ho chiesto e chiedo di nuovo che la marcia di Torino non si faccia” “La TAV non mi vede soltanto tra i suoi sostenitori, diventerà un punto base della mia campagna elettorale” Come poteva presentarsi dopo queste bestialità di fronte ai suoi datori di lavoro e prossimi suoi ex elettori? Ma questo è un infiltrato di Forza Italia! Ieri si è dimostrato che i problemi della Val di Susa sono nazionali, non locali. E che siamo tutti valsusini. La Val di Susa è un punto di partenza per un cambiamento del nostro Paese dal marciume in cui è sprofondato. Lo ripeto: “1, 100, 1000 Val di Susa”. Mi spiace per il dipendente Borghezio malmenato su un treno. Devo dargli atto che è stato l’unico del Polo a recarsi in Val di Susa nei giorni scorsi senza scorta. Ma, al posto di una inutile violenza, era sufficiente prendergli le impronte dei piedi. Io ho un dubbio: forse lo hanno colpito dei leghisti incazzati per aver perso i loro soldi dalla banca CredieuroNord, la stessa che Fiorani ha cercato di salvare. Ps: In Piemonte si sta per compiere un altro scempio. Meno importante della TAV in Val di Susa, ma altrettanto simbolico. In un’area ancora intatta del Canavese, di fronte al Castello di Masino, da tempo il FAI sta cercando di impedire la costruzione di Mediapolis: un’area commerciale e un parco a tema. Ne avevo già scritto alcuni mesi fa. Invito tutti coloro che hanno informazioni e documenti su Mediapolis ad inviarle alla mail del blog.
Vignetta di: Davide Zamberlan Berlusconi prima e Buttiglione dopo hanno dichiarato di essere impotenti a far dimettere Fazio. Abbiamo un governo di impotenti, ma che ce lo venissero a dire non me lo sarei aspettato. Ma noi, i loro datori di lavoro, possiamo fare qualcosa. La Banca d'Italia è privata, posseduta da azionisti privati, non dallo Stato. I principali azionisti sono: Gruppo Intesa (26,81%), Gruppo San Paolo IMI (17,44%), Gruppo Capitalia (11,15%), Gruppo Unicredito Italiano (10,97%), Gruppo Assicurazioni Generali (6,33%), Banca Carige (3,96%), BNL (2,83%), Banca Monte dei Paschi di Siena (2,50%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%). Chiudiamo il nostro conto corrente o disdettiamo la nostra polizza assicurativa nel caso che i responsabili di queste società: Profumo, Geronzi, Modiano, Passera e gli altri non si pronuncino pubblicamente e subito per le dimissioni di Fazio. Martedi prossimo si riunirà il Consiglio superiore della Banca d'Italia, che può decidere nomina e revoca del Governatore. Questo organismo si è già riunito dopo lo scandalo delle intercettazioni telefoniche tra Fazio e Fiorani e non ha mosso un dito. Martedì può sfiduciare Fazio. Se non lo fa, credo che i suoi membri ( in elenco) dovranno risponderne al Paese. Elenco: - Blasi Paolo, docente fisica, Firenze - De Feo Paolo, Ipm Group, Napoli - De Ferra Giampaolo, avvocato, Trieste - Ferreri Paolo, avvocato, Torino - Laterza Paolo, editore, Bari - Marsano Rinaldo, imprenditore, Genova - Mirabelli Cesare, presidente emerito corte costituzionale, Roma - Montanari Giovanni, armatore, Ancona - Musu Ignazio, docente economia politica, Venezia - Pirri Gavino, tributarista, Cagliari, - Possati Stefano, presidente Marposs, Bologna - Scavone Nicolò, ingegnere, Palermo - Zucchi Giordano, industriale tessile, Milano Chi nomina questi membri? In base a quali criteri? Sembra l'elenco delle Arti e dei Mestieri!
Pomodori e buoi dei paesi tuoi
Da più di vent'anni in Europa e nel mondo il trasporto delle merci cresce a velocità quasi doppia di quella della crescita del PIL. Miliardi di tonnellate di merci vanno avanti e indietro sulle strade, sulle ferrovie, nei cieli e sui mari. E ogni anno aumentano e vanno più lontano. Il progresso non si può fermare, dicono. Come se il progresso fosse per forza una locomotiva in discesa e senza freni. L'unica cosa che non è stata ancora toccata dal progresso è l'idea di progresso. Io sono stufo di immaginarmi il progresso come facevano Marinetti e i futuristi dell’inizio del secolo scorso: macchine rombanti e sferraglianti, sempre più grosse, sempre più potenti. Se vogliamo continuare a credere nel progresso, dobbiamo far progredire anche l'idea di progresso. Un progresso progredito è un progresso che sussurra, che non romba. E' un progresso in punta di piedi, non un progresso con i cingoli. "Dall'atomo al bit" ci avevano promesso vent'anni fa i guru della tecnologia. Avevo capito che invece di spostare sempre più atomi, cioè materia, si sarebbero spostati sempre più bit, cioè informazione. Avevo capito male. Quello che sta succedendo è ben diverso. Stanno esplodendo lo scambio delle merci materiali e l'impiego di miliardi di tonnellate di infrastrutture e di combustibili per trasportare sempre più lontano sempre più cose, spesso sempre più insensate. Mi è ben chiaro che per secoli le vie di comunicazione sono state le arterie della civiltà e che commerci equi e liberi hanno portato vantaggi a tutti. Ma la situazione è cambiata. Per più di duemila anni le merci sono state trasportate con varie forme di energia solare indiretta, quella degli animali da soma, del vento, dell’acqua. Oggi i mezzi di trasporto non usano più energia solare ma energia del petrolio, centinaia di milioni di tonnellate all'anno, che diventano miliardi di tonnellate di CO2 nell'atmosfera e che producono danni economici sotto forma di effetto serra, tifoni, uragani, siccità. Gli storici dell'economia stimano che per secoli i tassi di crescita economica siano stati di qualche punto per mille ogni anno. Adesso i tassi di crescita economica sono di alcuni punti percentuali all'anno, e gli scambi monetari dell'economia raddoppiano ogni 10-30 anni. Inoltre i commerci materiali aumentano ancora più velocemente dell'economia monetaria. Mi sembra chiaro allora che il ritmo attuale di crescita dei trasporti è un mostro mai esistito prima e che mai potrà esistere in futuro. Stiamo vivendo pochi decenni di follia. Se i prezzi di una bottiglia di vino australiano trasportato fino in Piemonte o di acqua San Pellegrino trasportata fino a Sidney, bruciando a ogni viaggio una bottiglia di petrolio, coprissero anche i costi dei danni ambientali generati, quel vino e quell'acqua costerebbero il doppio, il triplo, il quadruplo. Perché le salsicce vendute a Norimberga devono essere fatte con maiali bavaresi portati a macellare a Mola vicino a Napoli? E i pigiami tessuti e venduti in Svizzera devono andare fino in Portogallo per farsi cucire i bottoni? E i gamberetti del mare del Nord venduti in Germania devono andare in Marocco per essere lavati? E nei supermercati di Stoccarda deve arrivare acqua minerale irlandese a prezzi inferiori a quella tedesca? E lo speck "nostrano" altoatesino deve essere fatto coi maiali belgi? E la carne secca dei Grigioni con i manzi brasiliani? E i corn flake a Ginevra con il granturco argentino? E la pizza a Napoli con il pomodoro cinese? E il pesto a Genova con il basilico del Vietnam? La Gran Bretagna importa ogni anno duecentomila tonnellate di carne di porco straniero. Ma esporta anche duecentomila tonnellate di porco britannico. E se ognuno si mangiasse i porci suoi? In un pianeta sempre più affollato, dove miliardi di persone vogliono a un maggior benessere materiale, si potrà soddisfare tutti solo se si ricomincerà a produrre e consumare localmente tutto quello che è possibile, lasciando ai commerci a lunga distanza il resto. Un pomodoro prodotto in Cina , in Italia deve costare 50 euro, 10 centesimi di prodotto e 49,90 di danno ambientale. Poi chi vuole il pomodoro esotico lo compri pure. In questo folle su e giù per il pianeta di aerei, navi, traghetti, camion e treni sempre più TAV chi ci guadagna è il commercio e non più la produzione. Anzi, il contadino, l’artigiano vengono espulsi dal sistema produttivo dagli ipersupermegamercati, punti di carico e scarico delle merci del pianeta. Sentinelle delle multinazionali che ci dicono cosa mangiare attraverso l’informazione e la pubblicità. E se poi la carne, il miele, il latte prodotti localmente sono più sani e costano meno, chi se ne frega.
17.12.2005
Berlusconi prima e Buttiglione dopo hanno dichiarato di essere impotenti a far dimettere Fazio.Abbiamo un governo di impotenti, ma che ce lo venissero a dire non me lo sarei aspettato.
Ma noi, i loro datori di lavoro, possiamo fare qualcosa.
La Banca d'Italia è privata, posseduta da azionisti privati, non dallo Stato.
I principali azionisti sono:Gruppo Intesa (26,81%), Gruppo San Paolo IMI (17,44%), Gruppo Capitalia (11,15%), Gruppo Unicredito Italiano (10,97%), Gruppo Assicurazioni Generali (6,33%), Banca Carige (3,96%), BNL (2,83%), Banca Monte dei Paschi di Siena (2,50%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%).
Chiudiamo il nostro conto corrente o disdettiamo la nostra polizza assicurativa nel caso che i responsabili di queste società: Profumo, Geronzi, Modiano, Passera e gli altri non si pronuncino pubblicamente e subito per le dimissioni di Fazio.
Martedi prossimo si riunirà il Consiglio superiore della Banca d'Italia, che può decidere nomina e revoca del Governatore. Questo organismo si è già riunito dopo lo scandalo delle intercettazioni telefoniche tra Fazio e Fiorani e non ha mosso un dito.
Martedì può sfiduciare Fazio. Se non lo fa, credo che i suoi membri ( in elenco) dovranno risponderne al Paese.
Elenco: Blasi Paolo, docente fisica, Firenze- De Feo Paolo, Ipm Group, Napoli- De Ferra Giampaolo, avvocato, Trieste- Ferreri Paolo, avvocato, Torino- Laterza Paolo, editore, Bari- Marsano Rinaldo, imprenditore, Genova- Mirabelli Cesare, presidente emerito corte costituzionale, Roma- Montanari Giovanni, armatore, Ancona- Musu Ignazio, docente economia politica, Venezia- Pirri Gavino, tributarista, Cagliari,- Possati Stefano, presidente Marposs, Bologna- Scavone Nicolò, ingegnere, Palermo- Zucchi Giordano, industriale tessile, Milano
Chi nomina questi membri? In base a quali criteri? Sembra l'elenco delle Arti e dei Mestieri!
Vi consiglio di leggere l’intervista al professor Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino.
E ora tocca a Travaglio
Quando lavoravo alla Rai, ogni sabato sera, prima di andare in onda, mi chiamava il direttore generale Biagio Agnes: «Con la stima che ci lega, signor Grillo, si ricordi che lei si rivolge alle famiglie». Io regolarmente rispondevo: «Non c'è nessuna stima, signor Agnes, fra me e la sua famiglia ... ». Poi, subito dopo la sigla, avvertivo il pubblico: «Pochi minuti fa mi ha telefonato il direttore generale e ha cercato di corrompermi». La censura della Rai democristiana non era brutale e intimidatoria, violenta e ottusa come quella di oggi. Non cercava di annientarti, di rovinarti con le denunce. Era più bonaria, famigliare, melliflua. Si presentava col volto del vecchio zio burbero benefico, che ti dà buoni consigli per il tuo bene. E tu, con un po' di astuzia, la potevi aggirare. Per esempio: era vietato parlare di P2, allora io una sera andai in scena con una lavagna e fornii una complicata ma persuasiva dimostrazione matematica dell'esistenza di Pietro Longo. Alla fine usciva il suo faccione in un triangolo, il simbolo massonico. Successe un casino. Pippo Baudo si arrabattava poi a rimediare con le sue arti democristiane. Anche a lui ricordavo la differenza fra la mia famiglia e le «famiglie» delle sue parti, Catania e dintorni. Ecco, quella censura metteva alla prova la creatività del censurato, quasi lo sfidava ad aggirare l'ostacolo. Poi arrivò Craxi e cambiò tutto. Mi tennero lontano dalla Rai per diversi anni, dal 1986 al 1993, per due battute che anticipavano Tangentopoli. In una, ammiccando allo spot che facevo per uno yogurt bussando alle porte della gente per offrire un assaggio, raccontai di aver bussato a casa Craxi. Bettino apriva e faceva per richiudere l'uscio: «No, grazie, non mangio yogurt». E io: «Ma non sono qui per quello. E’ che mi hanno fregato il motorino, e pensavo che lei ne sapesse qualcosa». Nell'altra, parlavo della mitica missione in Cina del premier socialista, che s'era portato dietro un codazzo di parenti, famigli, amici, portaborse, damazze, contesse, fidanzate. Giunto a Pechino, l'avevano avvertito: «Sa, presidente, qui siamo tutti socialisti». E lui aveva risposto: «Ma allora a chi rubate?». Poi, nel '92-'93, li portarono tutti in galera. Nel '93, dopo lunga quarantena, si rifece viva con me la Rai dei «professori»: tutte brave persone, che non capivano un tubo di televisione. Feci due serate in diretta, poi cominciarono a capire qualcosa di televisione e decisero che bastava così. Nel '94 mi richiamò la Moratti. Stessa manfrina di sempre: «Grillo, lei potrà fare e dire quello che le pare. Ha carta bianca». Conoscendo i miei polli, li misi con le spalle al muro: «Guardate, io vi mando una cassetta del mio spettacolo, e voi potete tagliare qualsiasi cosa, quello che volete». Risposero: «Ma noi non vogliamo tagliare niente». Tagliarono tutto, nel senso che la cassetta non andò mai in onda. Non era quel che dicevo, il problema. Il problema ero io, quel che rappresentavo con le mie battute e le mie denunce sulle case automobilistiche, la ricerca fasulla, i consumi, le pubblicità, i Nobel comprati, il petrolio e l'idrogeno, gli spazzolini inquinanti. Perché in Italia puoi dire peste e corna del presidente della Repubblica, ma se tocchi un formaggino ti fulminano. Dì quel che vuoi, ma non sfiorare i fatturati. E’ così anche nell'Italia berlusconiana. Il Cavaliere mica s'incazza se si fa satira sociale, sulle pensioni, sulle riforme, sulle ville, sulla statura, sulla pelata. S'incazza se parli dei suoi processi e del suo monopolio, che poi sono le vere ragioni per cui fa politica: in una parola, i guadagni di Mediaset. Quello è il tabù. Per questo sono saltati Biagi, Santoro, Luttazzi, la Guzzanti, Fini, Rossi e tutti gli altri. Perché lo toccavano negli affetti più cari: i fatturati. E lui, quando gli toccano i fatturati, va fuori di testa. Parla di «uso criminoso della televisione», lui che la usa criminosamente da vent'anni. E così trasforma in eroi e in martiri dei professionisti che si limitavano a fare onestamente il loro mestiere di giornalisti o di artisti. Niente di rivoluzionario: solo il loro mestiere, anche se è vero che in Italia solo i veri rivoluzionari fanno ancora il loro mestiere. Ecco, lo stile è lo stesso di Craxi. Anche se Craxi non possedeva tutte le tv d'Italia: gli sarebbe piaciuto fare quel che fa oggi Berlusconi, ma non poteva. Aveva il 13% dei voti o giù di lì. All'inizio credevo anch'io che fosse uno statista. Poi capii che era un ometto. Me ne accorsi quando, con mio grande stupore, lo sentii - lui, il presidente del Consiglio - pronunciare il nome di un comico genovese: il mio. «Chi si crede di essere Grillo?», disse. Solo un ometto poteva scomodarsi per me, abbassarsi a tanto. Fosse stato intelligente, avrebbe detto: «C'è un birichino di Genova che mi prende in giro, ma io mi diverto moltissimo». E mi avrebbe ucciso per sempre. Rovinato. Invece fece di me un eroe, un martire. Da quel giorno non ebbi più fans, ma parenti. Fratelli. I grandi personaggi, anche nel male, ti fanno i complimenti in pubblico e poi te lo mettono in quel posto in privato, a tempo debito. A freddo. Sono i mediocri, gli ometti che cadono nella trappola delle epurazioni, delle censure sfacciate e brutali, addirittura preannunciate dalla Bulgaria. Sono i poveracci, che si sentono deboli e insicuri. I «grandi comunicatori» che, alla terza volta che vanno in televisione, fanno scappare la gente perché non ne può più. Lasciamoli fare, si stanno autoeliminando da soli (dopodiché bisognerà occuparsi dello smaltimento delle scorie che lasceranno ... ). E noi, intanto? Protestiamo, certo, contro il regime mediatico. Cerchiamo di perforarlo con le notizie che nessuno dà, e che sono il miglior antidoto. Ma facciamo pure tesoro della censura per sviluppare la creatività, aguzzare l'ingegno, imparare nuovi sistemi per aggirarla. Certo, bisogna rinunciare a qualcosa per poter dire ancora quel che si vuol dire. Certo, ora che la censura s'è fatta più brutale e scientifica, aggirarla è più difficile di prima. Anche perché la censura riesce a occultare pure la censura stessa. Ed è difficile far capire alla gente che, in questa overdose di informazione, nessuno ci informa davvero. Era molto più facile nella Russia di Brezney, quando c'era solo la «Pravda» e infatti il giornale più letto era il «Washington Post»: tutti sapevano di vivere nel regime della menzogna, e tutti andavano a cercarsi le notizie vere. Oggi siamo pieni di «Pravde» e le scambiamo per tanti «Washington Post». Ci manca l'informazione, ma non lo sappiamo. Per questo, nel prossimo spettacolo, ho deciso di fare politica anch'io. Senza candidarmi. Senza dare nell'occhio. Di nascosto. L’ho fatto per tanti anni nei teatri. Ora voglio abbinare i teatri e la rete, cioè Internet. Per fare politica senza intermediari, senza politici: quelli non servono più, sono obsoleti, superflui, cadaveri ambulanti. Non rappresentano più nessuno, nemmeno se stessi. Lancio un movimento politico che, tanto per cominciare, punta a smuovere un milione di persone. A tirar fuori il furore che c’è il loro. Lo chiameremo “A furor di popolo”. Voglio un po’ vedere come potranno ignorarlo. E, soprattutto, come faranno a censurarlo.
La Repubblica delle B....e
E PER CHI AVESSE ANCORA DEI DUBBI
Val Susa: sequestrato il cantiere. Un tavolo governo-sindaci
La magistratura ha posto sotto sequestro i terreni dove dovrebbe sorgere il cantiere per la costruzione del tunnel della Tav Torino-Lione a Venaus, in Val di Susa. Il sequestro avviene a seguito dei rapporti di polizia e carabinieri sugli incidenti dei giorni scorsi. La notizia arriva poco prima dell'inizio della riunione dei sindaci della Valle per valutare l'accordo raggiunto a Roma con il Governo. L'intesa prevede la creazione del “Tavolo di Palazzo Chigi” per discutere della Torino-Lione oltre ad un impegno del Governo a rinviare l'inizio dei lavori di scavo ad una valutazione di impatto ambientale. Insomma, se ne riparla a maggio, nella migliore delle ipotesi, quando i giochi olimpici invernali saranno ormai un ricordo.
8.12.2005
Stefano Benni mi invia questa sua riflessione sugli uomini delle caverne.
"Si dicono moderni, ma in realtà vogliono riportare il mondo indietro di milioni di anni.Sono gli uomini delle caverne, gli estremisti del nuovo potere economico .La loro mentalità è paleolitica : il mondo è del più forte, la clava è il profitto, e la terra è una preda.
Si distinguono perché si battono minacciosamente il petto gridando lo slogan: “Grandi lavori“. Amano scavare nuove caverne e gallerie per farci passare un supertreno superveloce ma non sanno costruire un normale, decoroso treno per i pendolari. Perché una delle loro paleobugie è questa : una cosa fatta male che va più in fretta è meglio di una cosa fatta bene che va più piano.Sono eiaculatori precoci, che non ce la fanno a godere del mondo.
Stupidi e avidi, pitecantropi e pidueantropi, insistono in un progetto ormai fallito, un modello di sviluppo che non riesce più a progredire, ma solo a riportare indietro la qualità della vita di tutti.Grugniscono: “non ci lasceremo intimidire”, si dicono moderni e chiamano gli altri arretrati.
Togliamogli dalla bocca questa bugia.
Arretrato è chi sceglie il progetto che piace agli affaristi e ai mafiosi. Moderno è chi sceglie il progetto migliore.Arretrato è chi fa propaganda a ciò che ha già deciso, come tutti i vecchi dittatori.Moderno è chi lo fa discutendone prima.
Fare il ponte di Messina è una cazzata ducesco- neroniana.Mettere a posto le ferrovie dei pendolari, la Salerno-Reggio Calabria, lo svincolo di Mestre e la tangenziale di Milano, rifare gli acquedotti , gli argini e i porti, questo sarebbe moderno.
Vendere un biglietto dove è segnata un’ora in meno da Milano a Napoli e poi fare tre ore di ritardo, è un vecchissimo trucco.Arrivare in orario da Milano a Napoli sarebbe una trovata modernissima.
Emmenthal Lunardi non è moderno, gli appalti agli amici sono vecchi come il mondo. Ed è vecchio opportunismo essere un giorno europeista e un giorno devoluzionista. I valsusini non solo contestano la Tav, ma fanno anche proposte. Hanno dell’economia una visione molto più moderna e complessa rispetto agli uomini delle caverne.
Saper riconoscere i punti critici della storia, quella dove il progresso si incrina e si rompe, è opera di alta ingegneria.
I vecchi cavernicoli almeno avevano un alibi: dovevano imparare tutto ogni giorno. Questi invece non hanno imparato e capito un c...o.
Continuano a fare miliardi con la spremuta di dinosauro, il petrolio preistorico, e non glie ne frega niente di pensare a cosa accadrà quando sarà finito. Per questo gli uomini delle caverne sono furibondi: perché hanno di fronte una civiltà superiore. Gente che sa vedere il mondo come un organismo vivo, non come a una materia prima, e sa pensare a un futuro. Perciò mille volte più moderni e realisti di loro.
E adesso, pitecantropi onorevoli e/o affaristi, andate pure nel vostro ristorante preferito a mangiare la tartare di mammuth, a parlare di dividendi, a far bancarotte e speculazioni. Ma dalla manica della giacca blu, spunta il pelo.
Chiamatevi col vostro nome: siete uomini delle caverne quotati in borsa, negli ultimi anni avete scavato un tunnel , e adesso non sapete come uscirne. Usate pure la clava e il manganello , ma non dite che è in nome del progresso."
Stefano Benni, il lupo.
VIOLATI I DIRITTI FONDAMENTALI
Articolo 16
Articolo 13
La libertà personale è inviolabile.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
Articolo 14
Il domicilio è inviolabile.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Articolo 18
Ci chiediamo, il Governo quale pena dovrà dare a se stesso per la violazione di disturbo e disagio procurato alla Valle Susa e i suoi Abitanti ?
8.12.2005
La Voce della Val di Susa/1
La Voce dalla Val di Susa/2
Beppe Grillo (jedi della Repubblica vera) dice:
GRAZIE BEPPE, A NOME DI TUTTA LA VALLE SUSA E L'ITALIA QUELLA VERA
CHE TI AMA .
Ieri sera il mio amico Dario Fo mi ha avvertito che avrebbe partecipato alla trasmissione di Gad Lerner “L’infedele” dedicata alla Val di Susa.L’ho seguita, e il mio parere è che, se qualcuno poteva ancora avere dei dubbi sulla inutilità del TAV in Val di Susa, dopo il dibattito non ne aveva più.Oltre a sindaci e abitanti valsusini erano presenti economisti, politici ed ecologisti.
Nessuno ha potuto mettere in dubbio che nelle montagne è presente l’amianto.
Nessuno ha spiegato con cifre alla mano quali sono i benefici economici.
Qualcuno da Roma ha detto che non ci sono state cariche della polizia e poi, offeso dalle contestazioni, ha tolto il disturbo.
Qualcuno, un economista, ha detto che l’opera costerà tre/quattro volte il Ponte sullo Stretto di Messina.
Qualcuno, un economista, ha detto che quest’opera, più di cinquanta km di tunnel, sarà ripagata solo per il 10%, il resto sarà a carico dei contribuenti.
Tutti hanno detto che quest’opera è solo per le merci.
Tutti hanno detto che l’opera sarà finita solo tra 15/20 anni e che non si può prevedere quali saranno i flussi e la tipologia delle merci trasportate.
Lerner alla fine ha commentato: “Sembra che vi stiate parlando per la prima volta”.
A me pare di vivere sulla luna. Oggi da quest’opera ci guadagnano sicuramente le società che partecipano al progetto e ho il dubbio che siano trasversali a tutti i partiti.
Ps: chiedo ai Valsusini e a chiunque lo ritenga, di inviarmi documenti, foto, filmati, utilizzando la email del Blog, per documentare le ragioni del No Tav
6.12.2005
Mobilitazione via sms: «Ci picchiano, venite»
«Siamo circondati, ho un groppo allo stomaco a sentire le urla»
L'allarme dei manifestanti presenti al presidio subito rilanciato nel web.
«Stanno caricando, distruggono tutto. Aiuto, aiuto»
4.12.2005
Si può vincere contro la Tav ?
Rifiuti tossici umani
CIBO CINESE E INCHIOSTRO SULLE SCATOLE DEL LATTE
Noi italiani abbiamo mille difetti e siamo anche un pò fessi ma sul vino e sul cibo in generale non ci fotteranno. E'nalla nostra cultura meno male. E' come fregare i tedeschi sulle automobili, gli svizzeri sugli orologi oppure gli americani sulla guerra... scusate i banali paragoni ma una volta tanto mi sento tranquillo. Il cibo italiano è il migliore in ASSOLUTO. Presto spariranno le scatole di cartone...inquinano, non sono reciclabili e poi ci avvelenano vedrete...
Pare che qualcuno non sia d'accordo nella scritta Venausschwitz potete leggere articolo cliccando sul Titolo.(la verità da fastidio).
Pare che grazie a volenterosi tutto per il meglio e insomma ho avuto riscontro da giornalista di Salerno che potrebbero addirittura salire su in parecchi oltre che da Roma.Speriamolo perchè la partita che si gioca sul NO TAV potrebbe influenzare la salute di un territorio intero estendendosi alla Nazione.
Forza Val SUSA Forza!!!!!
1.12.2005
«Quanto sta accadendo -afferma il presidente della Camera- è molto grave». Di fronte alle «cose sagge» dette dal presidente della Repubblica tutte le forze politiche sono chiamate «all’assunzione di responsabilità precisa, soprattutto quelle che in Piemonte hanno grandi responsabilità».
Le risposte alle accuse di Casini non si sono fatte attendere. «Bisogna che il presidente Casini cominci a chiarire volta per volta in che vesti parla, perché questo ci può aiutare anche nel tipo di risposta», ha detto il capogruppo Dds alla Camera, Luciano Violante. «Dico questo perché c'è una grande responsabilità del governo di centrodestra di cui fa parte l'Udc, il partito del presidente della Camera, in quello che sta accadendo- prosegue Violante- l'esecutivo non ha mai contattato gli abitanti e i comuni della Val di Susa in ordine a questo tema, non hanno mai discusso né proposto e concordato una strategia con loro. Questa è la ragione per la quale c'è oggi questa tensione».
Violante ha fatto anche chiarezza sulla posizione del partito: «Siamo favorevoli alla Tav, ma vogliamo ragionevolmente discutere con tutti, per evitare che ci siano rischi, per capire bene dove il materiale estratto va a finire, come sarà garantito davvero che tutto il trasporto su gomma finisca su rotaia. Di questo bisogna parlare e non di astrattezze».
Anche la Cigl ha risposto polemicamente a Casini spiegando che proprio dall’insufficienza delle agenzie di informazione e controllo ambientale (Arpa e Apat su tutte) deriva il livello di conflittualità ambientale, che è alto e crescerà. Nei primi 100 giorni del prossimo eventuale centrosinistra andranno ristrutturate.
Email inviate da gentili utenti alla presidenza della Repubblica(impero???)
CHE DIO CI AIUTI ED ANCHE I SUOI MINISTRI COMPLICAZIONI PER EFFETTO DEL RUMORE, SE BASTASSE POI SI AGGIUNGEREBBE L'AMIANTO E L'URANIO.E NON E' UNA BUFALA, SE SI SCAVA NON E' UNA PALATA MA MILIONI DI METRI CUBI.UN DISASTRO PER BAMBINI E GENERAZIONI DEI PROSSIMI ANNI.MALFORMAZIONI, MALATTIE SOFFERENZE.DIO CI GUARDA QUANDO ANDIAMO DI LA NON CI SONO SCUSE
Dio non è oggetto di pensiero, con Dio si dialoga. Dio parla all'umanità in modo strano forse, misterioso. Se Dio ama, perché non è Lui a dare questa risposta, a parlare chiaro? Perché tutto é così cifrato? Perché si versa nell'incertezza? Perché Dio lascia nell'inquietudine?.
Comunque la risposta è che Dio non risponde con voce umana perchè i nostri organi di senso non arrivano a determinate frequenze,come la scienza ci INSEGNA, ma con una frequenza più alta L'AMORE(RISPETTO) dobbiamo solo sintonizzarci con il cuore con lasua Frequenza di trasmissione, come fate spesso con la Radio.....Così semplice,sarebbe se tutti lo facessero.........Il presidente della comunità montana valle susa è stato colto da maloreè inammissibile brutale ingiurioso per la sensibilità ed intelligenza di noi italiani Inostri fratelli e sorelle in Valle Susa devono soccombere ad un imperialismo camuffato Dalla DEMOCRAZIA!!!!
DEMOCRAZIA E' RISPETTARE LE ESIGENZE DI MOLTI, NON L'ESIGENZE DI POCHI CHE NE' TRARRANNO PROFITTO.Si può ammodernare la linea ferrata esistente non inquinare per scavi tav tutta la zona torinese e valle susa con venti che potrebbero portare le polveri a centinaia di chilometri.
Ancora una volta Radio B......t deve registrare l'ennesima operazione repressiva e mediatica nei confronti di chi palesa il dissenso in questa città cantiere che così si prepara alle olimpiadi.
Ancora una volta il reato di devastazione e saccheggio, come altre quello di associazione sovversiva, quand'anche stralciato postumamente nella maggioranza dei processi, viene usato come deterrente nel conflitto sociale, presente e futuro, endemico a questa società, che lo stato pretende di estirpare a suon di arresti e denunce.Ancora una volta viene sbattuto il mostro in prima pagina, nel più superficiale e vergognoso dei modi.Sette persone arrestate e condannate preventivamente da chi ritiene di poter giudicare tutto e tutti dall'alto, o dal basso, della propria professione giornalistica. Abbiamo visto foto, abbiamo letto i nomi, ne abbiamo conosciuto le storie personali e politiche. Come si suol dire: ci manca il conteggio dei bisogni fisiologici. Compiaciuti nelle loro accuse, i giornalisti si sono distinti per un accanimento pari solo a quello dimostrato nei confronti dei colleghi di Bin Laden. Non ci stupiamo dell'atteggiamento di chi è parte fondamentale di un "sistema integrato" che arresta, ingabbia e persegue le diversità scomode. Questi scrittori di condanne sono emanazione diretta degli inquisitori giuristi, funzionali alla costruzione del terrore e del nemico pubblico. Due dei 7 arrestati sono dj di questa radio e da questa radio esprimono la propria visione del mondo. Radio B......t continuerà ad essere voce di chiunque evidenzi le contraddizioni, le ipocrisie e gli atti repressivi della nostra città. Nostra perchè ci viviamo. Ipocrita e repressiva perchè ci vivete anche voi.
Solidarietà a tutti gli arrestati, agli indagati e a chi è libero solo perchè non è stato trovato...
Grazie della solidarietà anche da chi è purtroppo lontano ho impossibilitato da problemi fisici
crediamo che molti sarebbero stati qui con noi!!!!! Va bene anche così!!!!!!
Vittoria!!!!
Questa non è democrazia.
Non avremmo mai immaginato che si arrivasse a questo punto.
Questa militarizzazione del territorio è assurda perché calpesta i diritti civili dei cittadini, non solo di quelli che vogliono dimostrare il proprio dissenso verso il Tav, ma di tutti quelli che hanno la sfortuna di abitare in queste valli. Questa spropositata reazione non è degna di un Paese democratico: la democrazia non c’è più quando il potere agisce senza il consenso della popolazione, quando le autorità sono disposte a tutto, anche all’uso della forza, pur di portare a termine un progetto. Agendo così, colpendo non solo manifestanti ma tutta la popolazione, si è ottenuto solo il risultato di far rivoltare tutti contro questa insostenibile situazione, anche quelli che magari sono d’accordo con il Tav. Lo dimostrano i presìdi e le proteste degli abitanti in corso a Venaus, furiosi perché non possono più uscire di casa per andare a lavorare, lo dimostrano gli scioperi spontanei di solidarietà degli operai della Valsusa, che stamattina hanno lasciato le fabbriche per unirsi alla protesta.
Sotto occupazione per 15 anni?. Il blitz con cui è iniziata questa notte l’occupazione militare del cantiere di Venaus e di tutte le strade d’accesso alla Val Cenischia estende la situazione che già da un mese si vive nella località di Mompantero, dove i blocchi sono funzionanti dalla notte del 31 ottobre. Neanche a farlo apposta, qui la polizia aveva allestito un checkpoint proprio vicino al cimitero: era la vigilia del giorno dei morti e così l’indomani la gente del villaggio non ha potuto nemmeno andare a onorare i propri defunti! Dobbiamo forse prepararci a vivere così per i prossimi quindici anni, cioè per la durata prevista dei lavori del Tav? O in alternativa, per evitare l’occupazione militare, dobbiamo cedere a questo ricatto antidemocratico rinunciando al nostro diritto di manifestare contro un progetto che a sua volta calpesta il nostro diritto alla salute e a un ambiente sano? Non riesco a credere che siamo arrivati a questo punto! Non riesco a credere che nessun politico si alzi in piedi per dire ‘no’ a quello che sta succedendo qui, dove ormai non c’è più in ballo solo un progetto di ferrovia, ma la sopravvivenza stessa della nostra democrazia.
SE QUESTA E' DEMOCRAZIA!!!!!!!
TORINO-LIONE: MALORE PER IL PRESIDENTE COMUNITA' BASSA VAL DI SUSA
La Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) era riuscita a creare nel sud dell'Australia un campo di piante di piselli resistenti praticamente al 100% alle infestazioni da parte degli insetti. Quello che in un primo tempo sembrava un successo per un progetto costato milioni di dollari e dalla durata di 10 anni ha dovuto però essere bruscamente interrotto quando in un test i piselli sono stati dati da mangiare ai topi: gli animali hanno sviluppato un'infiammazione ai polmoni.
26.11.2005
I nostri dipendenti non sono stati del tutto d’accordo con la pagina Parlamento Pulito pubblicata sull’International HeraldTribune. Alcuni hanno detto che non si fanno giudicare da un comico. Alcuni hanno detto che rispondono solo ai loro elettori. Alcuni...
24.11.2005
Freddie Mercury (Zanzibar, 5 settembre 1946 - Londra, 24 novembre 1991), pseudonimo di Farrokh Bulsara, è stato un cantante rock che raggiunse una fama internazionale come leader dei Queen, uno dei più celebri gruppi della storia della musica.
Biografia
Figlio di Jer e Bomi Bulsara, il padre era un funzionario inglese di origine Parsi (una comunità di antica stirpe persiana residente in alcune zone dell'India e praticante un derivato dell'antica religione Zoroastriana), Freddie, nato a Stone Town, Zanzibar, si ritrovò a svolgere gli studi a Panchagani (Bombay), presso la Saint Peter's Boarding School. Durante questo periodo si comporta da studente modello, primeggiando nella boxe e ottenendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l'hockey, il cricket e il tennistavolo mentre nella corsa non raggiungeva buoni risultati.
Questo comunque non gli impedì di farsi notare per la passione musicale che già nutriva, infatti dopo che il preside ne parlò con i genitori, Freddie prese parte alla classe di musica, entrando nel coro della scuola e imparando a suonare il piano.
La carriera
Fu nella scuola che frequentava che, nel 1958, naquero gli Hectics, dei quali Freddie era il pianista. Nel 1962, finalmente il futuro capo carismatico dei Queen termina gli studi e riabbraccia la famiglia a Zanzibar. Soltanto due anni più tardi dovranno abbandonare l'isola, a causa dell'instabilità politica per trasferirsi in Inghilterra.
L'Inghilterra poteva soddisfare la sua passione per l'arte, così mentre occupava le vacanze con dei lavoretti all'aeroporto di Heathrow, concentrava la sua attenzione sulla pittura e sul design. Nel 1966 si iscrive alla scuola d'arte di Ealing e i suoi studi in Illustrazione Grafica e Design sono accompagnati dalla passione per Jimi Hendrix. Suo compagno di scuola in quel periodo fu Tim Staffel, bassista e cantante degli Smile, completati da Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra. Conobbe anche Cris Smith con il quale incominciò a scrivere canzoni. Terminò gli studi accademici nel giugno del '69.
Nello stesso si unirà agli Ibex di Liverpool, mentre lavora presso alcuni periodici di Kensington; gli Ibex cambieranno nome in Wreckage, ma si scioglieranno con l'arrivo degli anni '70 che vedranno Freddie raccogliere un annuncio dei Sour Milk Sea che cercavano il cantante. Avendolo sentito in prova restano impressionati dalla voce di Freddie Bulsara, e partono per Oxford dove ci sono alcuni concerti ad attenderli. Dopo questa esperienza deciderà di seguire la band dell'amico Tim Staffel, dando alcuni consigli su come fare i concerti; dopo non molto Tim Staffel accetterà un'ottima proposta in un altro gruppo lasciando così gli Smile.
Freddie - che condivideva una bancarella di abiti usati con Roger Taylor - accoglie l'invito dell'amico e sostituisce Tim Staffel negli Smile, ai quali cambierà nome in Queen, cambierà anche il suo in Freddie Mercury in onore di Mercurio, il messaggero degli Dei. Durante questo periodo conosce e si innamora di Mary Austin (con la quale convivrà per sette anni). Nel 1971, Freddie opta per John Deacon come bassista, la sceltà sarà perfetta perché come sappiamo darà origine alla leggenda di un gruppo che ha fatto la storia del Rock.
Sul palco, Mercury si esibiva con gestualità teatrale incantando il pubblico, trascinato da un personaggio tanto carismatico. La sua carriera musicale lo vede al centro dell'attenzione di tutto e tutti, media compresi. Sebbene sul palco Freddie si mostrasse come una persona spregiudicata e energica, lontano dalla luci dei riflettori era una persona timida e riservata. Quando nel 1975 vengono accolti all'aeroporto in Giappone come fossero i Beatles, lui si spaventa, riuscendo a stento a superare a testa alta fotografi e fan esultanti.
Scriverà tutte le canzoni di maggior successo dei Queen, dei quali, non bisogna dimenticarlo, ideò perfino il logo.
Nel 1980, un'altra importante svolta nella sua carriera musicale e nella sua vita privata. Freddie, probabilmente conscio di non essere totalmente eterosessuale, cambia il suo rapporto di amore e passione con Mary Austin in un rapporto di amore fraterno. Si mostrerà al pubblico con un look vistosamente differente, capelli corti e baffi, come a segnare una rottura con il passato. Il 1981, sarà un anno di transizione, la vita pazza e sregolata di Monaco mette a dura prova la sua persona e alcune sue amicizie.Dopo una parentesi solistica con l'album "Mr. Bad Guy" (in riferimento a se stesso) che non ottenne molto successo, tornò a lavorare sul progetto Queen, ma il Freddie Mercury vero era quello del palcoscenico, autore di successi musicali che superano tempo e culture differenti, quello che accolse la sfida di produrre la colonna sonora di "Highlander" (oltre che di "Flash Gordon" di Dino De Laurentiis), e che cantò con Montserrat Caballé quando ancora Pavarotti non aveva ideato il suo "Pavarotti and Friends".
Nel 1987, aveva ormai abbandonato la sua vita ricca di eccessi. Difatti non partecipò più a concerti live, dicendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare con una calzamaglia indosso, non volendo dichiarare pubblicamente di avere l'AIDS; alcune testate scandalistiche cominciavano a sospettare che qualcosa non andasse.Ancora una volta sbalordì il pubblico con una canzone, "Scandal", ma forse il video musicale poco vincente (e convincente) non trasmise a sufficenza il messaggio lanciato.Si fecero sempre più rare le apparizioni pubbliche, visse sempre più nella sua villa a Kensington. Freddie nascose il terribile segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen, per evitare che si potessero preoccupare per lui, impedendogli di cantare.Il canto, infatti, era la cosa che più gli dava sollievo, e così dall'Inghilterra si trasferì in Svizzera a Montreux, dove acquistò una villa sul lago, nella quale incise alcune tra le più intense canzoni dei Queen. Cantò quasi fino alla fine, fece l'impossibile per i suoi fan, spesso, facendosi pregare di smettere dagli altri componenti del gruppo, ma la musica e l'amore della gente erano le cose più importanti per lui.Rientrò in Inghilterra pochi mesi prima della fine, per stare vicino ai suoi cari. Solo 24 ore prima di morire, ammise di avere l'AIDS tramite un comunicato stampa: "Desidero confermare che sono risultato sieropositivo, ho l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia."La fine arrivò circa alle sette di sera della domenica 24 novembre 1991. Morì nella sua casa ed il suo corpo, cremato, è conservato dalla famiglia (un'altra tesi ritiene le ceneri disperse nel lago di Ginevra, davanti alla "sua" Montreux). Il suo funerale ebbe luogo in forma privata secondo le usanze zoroastriane.
Freddie Mercury è ricordato a Montreux con una splendida statua in bronzo che si affaccia sul lago. Ogni anno, dal 2003, in settembre, nella cittadina svizzera ha luogo il Freddie Mercury Memorial Day, dove centinaia di fan possono prendere diretto contatto con gli ambienti che furono di Mercury e compagni durante il lungo soggiorno svizzero, dalla famosissima "Lake House" (la casetta sul lago della copertina di Made In Heaven), ai Mountain Studios dove i Queen diedero vita a diversi progetti.
22.11.2005 - 9.00
Tribunale di Susa. (ANSA).
I PERCHE' DEL NO T.A.V.
1. Perché questa opera non serve al paese, non serve al Piemonte e non serve neppure alla Valle di Susa a cui, anzi, impedirebbe ogni sviluppo (turistico, agricolo,residenziale).
4. Perché nei prossimi 20 anni, quelli relativi alla costruzione della linea, la valle diventerebbe un enorme cantiere con centinaia di autocarri che giornalmente trasporterebbero il materiale estratto dalle varie gallerie (di cui una di 54 Km!) quindi 20 anni di polveri, rumore e vibrazioni.
5. Perché si tratta di un progetto ambientale disastroso, con rischi sulla salute dei cittadini, dato che le montagne della nostra valle contengono URANIO e AMIANTO, lo dicono pure i medici ma i soldi valgono di più.
6. Perché avrebbe dei costi di costruzione e manutenzione elevatissimi (almeno 40 mila miliardi di lire) che pagherebbero i cittadini o che verrebbero sottratti alla sanità (vedi l'ospedale di Avigliana ormai chiuso), alla scuola pubblica, alle pensioni e ai servizi sociali.
7. Perché il rumore prodotto dalle diverse centinaia di treni previsti, distribuiti in tutte le 24 ore, renderebbe la valle invivibile. Il riposo notturno sarebbe continuamente interrotto con gravi conseguenze per la salute (vedi Malpensa).
8. Perché vogliamo lasciare ai nostri figli un ambiente ancora vivibile e non un enorme e inutile debito per tutti gli Italiani.
http://www.legambientevalsusa.it/MAIN.htm
Dal blog di Beppe Grillo, un valsusino approfondisce l'argomento:
1) Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno montano non la rende possibile.
2) L'amianto sotto al Musinè c'e' veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo aperto, che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa, con le conseguenze ben note.
3) Finanziariamente è un disastro annunciato perchè vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. ad oggi gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.
4) Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo
che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subbappaltato alla francese RockSoil, di proprietà della moglie .
5) Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.
La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l'opposizione è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema non ha difficoltà a capire le ragioni di tale opposizione. Il problema è che la voce dei NoTav viene puntualmente soffocata dai media, per la grande quantità dei finanziamenti europei in gioco. La prova e che qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.
70-80mila contro ferrovia superveloce Torino-Lione
Un serpentone lungo quasi cinque chilometri ha percorso la statale: c'erano sindaci della valle di Susa con la fascia tricolore, politici di sinistra, il presidente della Provincia di Torino, Sergio Vallero, sindacalisti, studenti, squatter, ambientalisti, parroci, un gruppo occitano, scolari. Ma, soprattutto, abitanti di tutta la valle, tante famiglie, vecchi e bambini. Tutti con l'adesivo "16 novembre, no tav: io c'ero" appiccicato su maglie e giacconi, sotto bandiere e striscioni contro la tav con slogan di ogni salsa, al suono della musica di orchestrine improvvisate.
La protesta si è svolta pacificamente: si è levato appena qualche fischio, urla e insulti isolati quando il corteo è transitato davanti al bivio per Mompantero, dove comincia la strada che porta al primo cantiere, sulle pendici del Rocciamelone, vicino ai luoghi partigiani. Là una trivella è già stata montata ed è già pronta a perforare il suolo. Ma oggi è rimasta ferma.
Torino-Lione, migliaia in marcia contro la Tav.
La manifestazione si è svolta in modo pacifico, anche nei pressi del bivio di Mompantero, punto più critico dell'intero percorso di 8 km, non ci sono stati disordini: nonostante alcuni manifestanti avessero annunciato di volersi avvicinare ai siti dei sondaggi, nessuno ha lasciato il corteo.
Protagonisti di una protesta che ha coinvolto e fermato l'intera valle di Susa, sono stati oggi, studenti, lavoratori, sindaci, rappresentanti di comitati spontanei e ambientalisti. Tra i partecipanti, anche il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, e il no global Vittorio Agnoletto. In una gremita piazza d'armi a Susa si sta svolgendo, ora, il grande concerto no-tav: sul palco, i gruppi torinesi Statuto e Subsonica.
Intanto, molti dei manifestanti stanno lentamente lasciando la valle a bordo di auto e treni. ''E' stata una grande festa -ha commentato Alberto Perino, uno dei portavoce della protesta no-tav- è andata molto bene. La partecipazione è stata corale, di tutto il popolo della valle di Susa''. Grande, dunque, la soddisfazione per l'esito della giornata.
''E' un momento importante per noi -ha spiegato Nicoletta Dosio, rappresentante del comitato Lotta popolare- la partecipazione immensa alla giornata di oggi è per noi una vittoria morale. Ora vogliamo vincere anche materialmente la lotta contro un'opera inutile e dannosa per la nostra salute''.
''E' una manifestazione immensa -ha commentato durante il corteo Antonio Serrentino, presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa- almeno 70 mila, forse anche 100 mila persone, stanno marciando contro l'alta velocità. Non potevamo neanche immaginare una partecipazione del genere''.
I sindaci della Valle di Susa erano presenti per l'intero percorso della manifestazione con i gonfaloni comunali. Ferme molte fabbriche e negozi chiusi per l'intera mattinata, sulle vetrine i commercianti hanno esposto il cartello: ''scioperiamo per non morire''. Tutta la valle è addobbata con striscioni e bandiere no-tav. Oltre ai manifesti della comunità montana Valle di Susa e di Rifondazione comunista, presenti molti cartelli contro l'Alta velocità che la gente del posto ha confezionato artigianalmente. Ingente la presenza delle forze dell'ordine in Valle: più di mille tra agenti di polizia e carabinieri.
16 11 2005
14 11 2005
dei protagonisti del circuito Wwe.
Anche se non c'entra niente con le problematiche qui esposte, da popolo di Dio
vogliamo omaggiare una persona che è scomparsa, e con l'augurio che lui stesso
possa darci forza e coraggio puliti nel combattere l'ennessime ingiustizie. Ciao Eddie
Concentrarsi unicamente su questo aspetto, può far sembrare, erroneamente, che sia l'unico motivo per cui i valsusini si oppongono all'opera, e potrebbe far sembrare illogico che si oppongano anche ai sondaggi. Invece non è così, e qualora lo riteneste opportuno, sarei felice di preparare e sottoporVi qualche scritto per dimostrarlo.
Riassumo brevemente: è pur vero che, se l'opera fosse strategica per l'Italia, la Valsusa dovrebbe "chinare la testa", ma questo solo se:
a) costruire l'opera provocasse dei disagi alla popolazione, ma non un sacrificio irreversibile (in termini di salute, ma anche di vivibilità della zona e di depauperamento economico e abitativo).
c) se fosse veramente utile, cosa che non è.
Questa è la cosa su cui, secondo me, bisognerebbe aumentare l'informazione, perché mentre gli italiani potrebbero anche -egoisticamente- infischiarsene della salute dei torinesi, alle proprie tasche dovrebbero tenerci. Dunque, è opportuno ricordare che la TAV E' INUTILE DAL PUNTO DI VISTA DEI TRASPORTI E DANNOSA PER L'ECONOMIA ITALIANA.
Un altro punto su cui varrebbe forse la pena di insistere, è l'assoluta mancanza di democrazia: un paese militarizzato, residenti che ad ogni passaggio devono esibire i documenti a tre diversi check-point, accesso impedito (perché non residente) anche ad una badante di una signora anziana ed invalida, impedito l'accesso al cimitero il giorno dei morti ai non residenti, un sindaco (donna) colpito al petto da uno scudo di un poliziotto fino a farle mancare il fiato. Questo è un attacco alla democrazia.
Non parliamo poi dei blitz notturni per spostare tecnici e trivelle, mancando fede agli accordi presi (tra sindaci e questore e prefetto). Se le massime istituzioni non mantengono fede alla parola data (ai sindaci!) come potrà la gente fidarsi ancora (anche quando ci chiedono di credergli sulla parola che verranno prese tutte le opportune precauzioni riguardo l'amianto)?
Grazie per lo spazio che ci avete dedicato e quello che vorrete ancora dedicarci. Cordiali saluti
12 novembre 2005
Amiamo ricordare la buona fede di tutta la popolazione della valle Susa
esasperata da possibili disastri ecologici,ricordandovi come disse
Adriano Celentano e se il figlio della foca fosse tuo figlio?
Ecco cosa dovrebbero chiedersi i politici, se mio figlio fosse in pericolo
io farei di tutto per cercare di salvaguardare la sua incolumità
manifestando nel segno della civiltà come ha fatto la splendida popolazione
alta e bassa valle Susa.
Minacce alla Bresso: solidarietà dai manifestanti della Val Susa
Solidarietà alla Bresso dai manifestanti
Dagli amministratori della Val Susa una secca presa di posizione contro le provocazioni: «Noi con queste cose non abbiamo né vogliamo avere nulla a che spartire». Il sindaco di Condove Barbara Debernardi osserva: «Questo genere di azioni dalle quali la Valle ha da sempre preso la più chiara distanza rischiano solo di danneggiare un movimento democratico e pacifico che ha saputo tenere viva la lotta delle popolazioni valsusine contro un’opera ritenuta inutile e pericolosa».
Durante la conferenza stampa sulla mobilitazione del 16 novembre, tenutasi nella mattina di venerdì 11 novembre a Torino nella sede del Gruppo Abele, il presidente della Comunità Montana Antonio Ferrentino ha espresso «affettuosa solidarietà» alla Bresso: «Si tratta – ha detto - di un atto incredibile, fatto da imbecilli, uno stupido atto di intolleranza. Bisogna condannare senza appello ogni episodio di questo genere. È un episodio incredibile che ci preoccupa moltissimo e va aggiungersi ad altri, come il pacco bomba trovato nei giorni scorsi e le decine di lettere ad amministratori della Valle». Solidarietà è stata espressa anche dalla segreteria regionale dei Ds e dal segretario provinciale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo che ha osservato: «Sono gesti di intimidazione violenta che non appartengono a questo movimento e che combatteremo. Siamo solidali con Mercedes Bresso anche nei fatti perchè li viviamo come gesti anche contro di noi».
Mentre in Val Susa e a Torino si susseguono assemblee e dibatti preparatori dello sciopero del 16, ritenuto dai più una vera e propria verifica sulle possibilità di successo della protesta No-Tav, anche don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera è voluto entrare nel merito della questione chiedendo, con una lettera aperta diffusa oggi nella conferenza stampa sullo sciopero, una «immediata sospensione dei lavori. Se non ci si ferma, si perde una grande battaglia di civiltà». La tensione nei comuni che animano la protesta si è acuita per l'arrivo in valledelle macchine che saranno utilizzate per le trivellazioni su un sito a Mompantero, trasportate nottetempo con la scorta delle forze dell'ordine», la Valle si prepara allo sciopero previsto per mercoledì 16.
Intanto un gruppo di manifestanti presidia il Tribunale di Susa che si dovrebbe pronunciare sul ricorso presentato lo scorso due novembre dagli avvocati Roberto La Macchia e Gian Paolo Zancan sull’illegittimità dell’occupazione dei terreni operata dai tecnici accompagnati dalla polizia a Mampantero la notte successiva agli incidenti del 31 ottobre. Per quegli incidenti sono state denunciate un centinaio di persone che però fino ad oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria.
Prima vittoria del movimento anti Tav a Bruxelles
Una notizia di tutt’altro segno arriva invece da Bruxelles: in risposta alla petizione rivolta al Parlamento europeo dalle associazioni della Val Susa nel 2003 ed ad un’analoga richiesta presentata nel 2004 dal parlamentare europeo Vittorio Agnoletto l’Unione Europea ha deciso di inviare il 28 e 29 novembre una delegazione in Val Susa per verificare la situazione attuale ed in particolare i rischi relativi alla salute e all’ambiente. Che l’Unione Europea abbia deciso di inviare oggi una delegazione che verifichi lo stato della situazione è il chiaro segno delle preoccupazioni comunitarie su un’opera non considerata marginale, ma che comunque ha bisogno di ulteriori controlli prima dell’avvio di lavori che richiedono un enorme sforzo economico e potrebbe, se le tesi dei militanti No-Tav dovessero risultare fondate, provocare danni all’ambiente e alla salute dei cittadini.
«L’Unione Europea – spiega Agnoletto- vuole verificare nello specifico il pericolo di esposizione ad amianto ed uranio che si ritiene siano presenti in modo non esiguo nelle montagne che andranno traforate, in seguito alla costruzione di un tunnel di oltre 50 chilometri. La delegazione potrà valutare inoltre che siano state rispettate tutte le procedure di impatto ambientale previste dalle direttive europee e che, come stabilito dalla Valutazione ambientale strategica (Vas) del 2001, siano state prese in considerazione tutte le soluzioni alternative presentate dalla comunità locale». Al termine della missione, la delegazione potrà riferire la propria valutazione alla Commissione competente, ovvero la Commissione Ambiente, dove se necessario sarà possibile riaprire il dibattito su questa vicenda. La delegazione, della quale non potrà far parte nessun italiano in quanto cittadino del Paese coinvolto, sarà composta dagli europarlamentari Carlos José Iturgaiz Angulo, David Hammerstein Mintz e David Martin. E’ previsto comunque che parlamentari europei italiani possano svolgere il ruolo di semplici accompagnatori.
Per non dimenticare quello che hanno fatto
CLICCA QUI
TAV, macchina sondaggi a Mompantero
Blocco Generale della Valle Susa
Sciopero e manifestazione
(vedi volantino pdf)
NO TAV
Attenti a chi bara
Gli eventi di questi giorni sulle vicende TAV in Val di Susa vanno seguiti con attenzione. E soprattutto vanno seguite con attenzione le reazioni della politica e la lettura dei fatti proposta dai media. La giornata del 31 ottobre scorso non risulterà certo determinante per l'esito della partita, ancora lunga e tutta da giocare, ma segna comunque un passaggio decisivo di cui non è facile prevedere gli sviluppi nelle prossime settimane. Si tratta oggi di amministrare con intelligenza gli inattesi risultati positivi che il ministro Lunardi ci ha regalato mandando le sue truppe blindate ad occupare una valle: che il problema TAV Torino-Lione non sia più "solo" un problema della valle e dei suoi abitanti è sotto gli occhi di tutti, e i media non hanno potuto nascondere le dimensioni popolari e di massa della protesta. Però, quando il gioco si fa duro...
ECO RADIO
FINALMENTE RAI TRE NAZIONALE SI ACCORGE DEI PROBLEMI DELL'URANIO IN VALLE DI SUSA GRAZIE AL GIORNALISTA
A QUESTO LINK AL MINUTO 18:38. PER IL SOLO SERVIZIO CLICCA QUI (video formato in realplayer scaricabile qui). PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE, ALCUNI DOCUMENTI SU URANIO E AMIANTO QUI
Sciopero generale del 16 novembre contro la Tav