IL MONDO PIANGE
IO NON SONO IO 2 CHIEDE DI APRIRE IL CUORE
AIUTIAMO LETIZIA!
I bambini disabili, come suggerisce il titolo, nascono due volte:
la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è una
rinascita affidata all'amore e alla intelligenza degli altri. Coloro
che nascono con un handicap devono conquistarsi giorno per giorno,
più degli altri il proprio diritto alla felicità.
per dare alle persone diversamente abili un
sostegno morale.
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personalizzato.
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Il mondo piange "Big Luciano" L'italiano più famoso al mondo
Folla alla camera ardente a Modena
È stata aperta la camera ardente allestita dentro il Duomo di Modena. Il feretro di Luciano Pavarotti, dentro una bara bianca, è stato vestito con uno smoking con papillon bianco, simile a quelli con cui tante volte Pavarotti ha conquistato i più importanti teatri del mondo. In mano, un fazzoletto bianco e un rosario.
Ad accompagnarlo alla chiesa la moglie Nicoletta Mantovani, le tre figlie avute dal primo matrimonio, la sorella e alcuni amici stretti. Più di mille persone sono già in fila per visitare la camera ardente che stasera sarà aperta fino a mezzanotte. Una città intera sta piangendo il suo simbolo. Modena è pronta per tributare l'ultimo saluto a Luciano Pavarotti, ma vuol fare di più: ricordarlo per sempre legando il suo nome a quello del Teatro comunale della città e onorare con una serie di iniziative un artista che ha portato il nome di Modena nel mondo, e il mondo della musica a Modena, con le rassegne "Pavarotti & Friends".
Attorno alle 21 di giovedì il feretro contenete la salma del tenore è arrivata in piazza Grande ed è stato sistemato nella cattedrale romanica, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco: lì fino a sabato ci sarà la camera ardente e, sempre sabato, alle 15, sarà celebrato il funerale. Un lungo, commosso, deferente applauso ha accolto Big Luciano nella piazza della città. In serata sono già state più di mille le persone che gli hanno reso omaggio nella camera ardente.
Pavarotti ha sempre mantenuto un legame molto stretto con la sua città, dove faceva ritorno fra un tour mondiale e l'altro. Un legame talmente forte, da parlare in dialetto modenese al sindaco che, due giorni fa, era andato a trovarlo. «Anca me» (anch'io), gli ha risposto, quando il primo cittadino lo aveva salutato dicendogli di essere contento di vederlo a casa, dopo la degenza di agosto in ospedale.
La città non era impreparata alla notizia: da tempo si sapeva che Pavarotti era ammalato, e da un paio di giorni si erano diffuse le notizie di un suo peggioramento. Tuttavia la morte del tenore non ha potuto non commuovere Modena che in lui ha sempre riconosciuto uno dei suoi simboli.
E Modena, che ha proclamato il lutto cittadino, non vuol nemmeno farsi trovare impreparata nell'organizzazione di quell'abbraccio globale che il mondo riserverà sabato a Big Luciano e nel gestire quei funerali che, anche se il sindaco ha detto che si svolgeranno «in un clima di sobrietà, evitando gli eccessi, ma facendo in modo che ci sia tanto affetto», non potranno non diventare un evento mediatico, seguito in ogni parte del pianeta
«Grande, indimenticabile, eccezionale artista». Così, esprimendo il suo cordoglio ai familiari, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso la sua «profonda tristezza» per la scomparsa di Luciano Pavarotti. «Proprio ieri - ha aggiunto Napolitano - gli avevo scritto per complimentarmi per il conseguimento del premio "all'eccellenza della cultura italiana».
Tutto il mondo politico, istituzioni in testa, si stringe intorno alla famiglia di Pavarotti e lo ricorda come «un grande italiano» (con le parole del presidente del Senato Franco Marini), «grandissimo artista», «uomo che ha fatto amare l'Italia nel mondo».
Per il Maestro, il governo ha decretato «funerali solenni», sabato pomeriggio nel duomo di Modena, sua città natale. Ci saranno il presidente del Consiglio Romano Prodi e il suo vice e ministro della Cultura Francesco Rutelli, per il quale Pavarotti è stato «un gigante del ventesimo secolo». Il premier osserva invece come Pavarotti abbia «portato nel mondo l'immagine artistica più autentica del nostro Paese, suscitando emozioni e divulgando passione e cultura». Dal governo sono state messe a disposizione, «per qualsiasi esigenza», anche le strutture dell'Accademia militare della città emiliana.
Il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha preferito ricordare l'attenzione di Pavarotti «alle espressioni più diverse della musica, anche le più distanti dal suo terreno di formazione», oltre all'impegno «costante» nelle opere di beneficenza. Di «simbolo universalmente riconosciuto», «personaggio internazionale che non ha abbandonato le radici del proprio Paese» ha parlato invece Marini dal Canada.
Andrea Bocelli sarà presente ai funerali di Luciano Pavarotti, in programma sabato pomeriggio nel Duomo di Modena, e interpreterà durante le esequie un noto canto eucaristico, il 'Panis angelicus', che lo stesso artista ha già proposto anche nel suo repertorio.
La diretta della cerimonia funebre per il maestro Luciano Pavarotti sarà trasmessa su Raiuno, a cura del Tg1, dalle 14,50 alle 16,30 di sabato 8 settembre.Alla cerimonia funebre sono attesi molti personaggi dello spettacolo. Tra gli altri si fanno i nomi del leader degli U2, Bono, che con Pavarotti duettò "Miss Sarajevo" al 'Pavarotti and Friends' del '95, e Raina Kabaivanska.
Un tributo affettuoso e riconoscente, senza confini geografici né culturali, proprio com'è stata la carriera di Luciano Pavarotti: 46 anni di concerti applauditi da platee immense in tutto il mondo in nome di una musica che non teme di limiti, di genere e di classe.
Anche i grandi del mondo non lo dimenticano. Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush lo ricorda come un uomo «che ha usato il suo magnifico talento per accrescere il supporto alle vittime delle tragedie nel mondo», il presidente della Francia, Nicolas Sarkozy ricorda che «con la sua arte ha sedotto il mondo» e il premier britannico Gordon Brown chiosa la notizia della morte del tenore che «milioni continueranno ad ascoltare nelle sue incisioni per decenni».
Se oggi l'Unione europea piange Pavarotti come un simbolo della cultura del Vecchio Continente e, in un messaggio del presidente della Commissione José Manuel Barroso, parla di «un giorno di tristezza per la cultura operistica europea», l'Onu per voce del suo segretario generale, Ban Ki-moon, ricorda Pavarotti per il suo impegno come messaggero di pace delle Nazioni Unite: «uomo generoso e capace di raccogliere con i suoi concerti milioni di dollari a sostegno di cause umanitarie».
Ma la scomparsa di 'big Lucianò commuove anche l'altro emisfero e in Giappone, dove sono molti i melomani, i media oggi rilanciano foto e biografie del tenore mentre le principali tv satellitari dedicano alla notizia i titoli d'apertura dei telegiornali. Un servizio della tv al Jazeera osserva che «il grande Luciano dalla barba nera cantando di fronte ad enormi folle negli stadi di tutto il mondo, ha contribuito a far giungere l'arte dell'Opera alla gente comune».
Perfino in Cina e a Cuba il grande tenore è stato ricordato con concerti e raccoglimento.
Il 12 Ottobre 1935 Fernando Pavarotti si precipita senza neanche togliersi la divisa all'ospedale di Modena per la nascita del figlio Luciano. Sin dalla nascita il medico dell'ospedale, non potendo immaginare di avere per le mani un bambino che diventera' il tenore piu' famoso del mondo, un po' scherzando dice: "che vocina ardita, da grande farà il tenore".
Ed in effetti, all'eta' di soli 4 anni gia' attirava l'attenzione della famiglia cantando a squarciagola La donna e' mobile . Il padre, pur essendo fornaio, cantava nella Corale Rossini di Modena e lui gia' si definiva un tenorino ; trascorreva inoltre molto del suo tempo ad ascoltare i dischi del padre.
Una volta terminate le magistrali Luciano decide di intraprendere la carriera canora, seguendo il lavoro del padre ed avendo come maestri Arrigo Pola ed Ettore Campogalliani, che resteranno i suoi maestri di canto per tutta la vita. Ottiene il suo primo successo insieme al padre nel Galles, mentre il suo primo successo da solo si ha nel 1961 con il concorso internazionale Achille Peri . E' proprio in questo anno che inizia il successo in tutti i campi: oltre al successo in campo musicale come attore della Boheme al Teatro Municipale di Reggio Emilia, Pavarotti si sposa con Adua Veroni, con cui era fidanzato da 8 anni. Negli anni successivi continua a recitare la Boheme nei principali teratri delle altre citta' italiane cimentandosi anche con l'interpretazione del Rigoletto.
Nel 1963 sostituisce Giuseppe di Stefano nella Boheme, ma anche in una trasmissione televisiva (Sunday Night at the Palladium) che riscuoteva un ottimo successo a quei tempi. Da quel momento ha recitato ruoli impegnativi ed importanti in molti teatri italiani, tra cui la recita al teatro La Scala di Milano, dove interpreta nuovamente la Boheme , ma stavolta e' stato espressamente richiesto dal maestro Herbert von Karajan.
Da allora Pavarotti ha subito un successo senza precedenti, realizzando anche concerti nelle piazze (uno anche al Central Park di NewYork) anche in collaborazione con cantanti moderni, che attraggono le masse piu' facilmente.
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